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La catarsi moderna, che NON inventò Freud


Jacob Bernays, grecista dell’800, fu il primo a teorizzare il processo catartico così come noi lo conosciamo nel lontano 1857. S. Freud deve a lui la sua teoria catartica.

dal sito: L’Istituto italiano per gli studi filosofici.

https://www.iisf.it/index.php/pubblicazioni-iisf/edizioni-iisf-press/jacob-bernays-e-l-interpretazione-medica-della-catarsi-tragica.html

Nel 1857 il grecista tedesco di origine ebraica Jacob Bernays pubblicò il saggio Lineamenti del trattato perduto di Aristotele sull’effetto della tragedia in cui proponeva – in polemica con una secolare tradizione ermeneutica – un’interpretazione fortemente innovativa del concetto di catarsi tragica. Per lo studioso la categoria di katharsis utilizzata da Aristotele nella Poetica non ha alcuna valenza di tipo morale o estetico, ma va intesa in un senso medico-biologico come “depurazione”, “liberazione da un’affezione patologica”.
In tale prospettiva il meccanismo catartico consisterebbe nel produrre artificialmente sul pubblico a teatro un eccesso di passioni per poi provocarne l’eliminazione, così da neutralizzare lo sconvolgimento dell’animo e ristabilire un’armonia emotiva. L’interpretazione di Bernays suscitò vivaci polemiche in quanto liquidava i modelli ermeneutici prevalenti di Lessing (catarsi aristotelica come processo di purificazione morale con effetti edificanti sullo spettatore) e di Goethe (catarsi come fenomeno puramente estetico). La grande maggioranza degli specialisti di tragedia greca respinse la spiegazione dell’effetto catartico come fenomeno medico-biologico. Ma l’interpretazione di Bernays ha esercitato grande influenza in almeno due direzioni: sulla concezione del tragico di Friedrich Nietzsche e sul cosiddetto “metodo catartico” elaborato da Joseph Breuer e Sigmund Freud per curare i malati d’isteria.

Gherardo Ugolini è professore associato di Filologia classica presso l’Università di Verona. In precedenza, dopo essersi formato all’Università di Pavia e avere conseguito il dottorato di ricerca tedesco all’Università Ludwig-Maximilian di Monaco di Baviera, ha insegnato all’Università di Heidelberg e all’Università Humboldt di Berlino. Tra le sue pubblicazioni in lingua italiana ricordiamo Sofocle e Atene (2000) e la curatela dei volumi Sulla storia della tragedia greca di F. Nietzsche (2002), Sofocle di G.E. Lessing (2003) e Storia della filologia classica (2016). Per la casa editrice La scuola di Pitagora sta curando l’edizione della Letteratura greca dell’antichità di Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff.

Sempre sul sito dell’Istituto Italiano per gli studi filosofici puoi acquistare l’articolo completo: https://www.iisf.it/index.php/pubblicazioni-iisf/edizioni-iisf-press/jacob-bernays-e-l-interpretazione-medica-della-catarsi-tragica.ht


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