Le lamine orfiche sono lamine di metallo prezioso che si trovano nelle sepolture antiche dell’area mediterranea (Magna Grecia, Tessaglia e Creta), principalmente di coloro che si presume fossero iniziati in religioni orfiche, dionisiache e alcune antiche religioni egiziane e semitiche. Sono probabilmente l’esempio più noto degli oggetti che sono noti come totenpass (termine tedesco traducibile come “passaporto per i morti”). I totenpässe sono posizionati sopra o vicino al corpo come un filatterio o arrotolati e inseriti in una capsula spesso indossata intorno al collo come amuleto. L’iscrizione istruisce l’iniziato su come navigare nell’aldilà, comprese le indicazioni per evitare pericoli nel paesaggio dei morti e le risposte formali ai giudici del mondo sotterraneo. (1)

La natura “orfica” delle dottrine a cui si richiamano le lamine è stata sostenuta, anche recentemente, da Alberto Bernabé, ed altri studiosi che ritengono, ad esempio, di scorgere in alcune di esse una presenza rilevante delle dottrine escatologiche pitagoriche o anche bacchiche. Alberto Bernabé, sostenitore dell’esistenza di un modello unico e orfico a cui le lamine rinvenute farebbero riferimento, riassume così la sequenza dello stesso:
- Qualora l’iniziato sia stato purificato nel corpo e nella psyché (anima), la dea Mnemosyne farà in modo che nel trapasso egli si ricordi della sua iniziazione misterica;
- ma l’iniziato deve ricordare in cosa consista questa sua iniziazione e sapere come comportarsi, ad esempio evitare la fonte d’acqua collocata al lato del cipresso bianco;
- deve anche ricordarsi di rispondere alle domande dei custodi della seconda fonte, quella da cui sgorga l’acqua del lago di Mnemosyne, di essere “figlio della Terra e del Cielo stellato”; identificazione che gli consentirà di dissetarsi e rinfrescarsi a questa seconda fonte e quindi di potersi avvicinare alla dea Persefone;
- l’iniziato deve anche ricordarsi di presentarsi alla dea Persefone come “puro tra i puri”;
- allora potrà percorrere, insieme agli altri bakkhoi, la sacra via che lo condurrà alla vita beata.
(GRC)
«ΑΛΛΟΠΟΝΤΑΜΨΥΧΗΠΡΟΛΙΠΗΙΦΑΟΣΑΕΛΙΟΙΟ
ΔΕΞΙΟΝΕ*Θ̣ΙΑΣΔΕΞΙΝΑΙ̣ΠΕΦΥΛΑΓΜΕΝΟΝ
ΕΥΜΑΛΑΠΑΝΤ̣ΑΧΑΙΡΕΠΑΘΩΝΤΟΠΑΘΗ
ΜΑΤΟΔΟΥΠΩΠΡΟΣΘΕΕΠΕΠΟΝΘΕΙΣΘΕΟΣΕΓ
ΕΝΟΥΕΞΑΝΘΡΩΠΟΥΕΡΙΦΟΣΕΣΓΑΛΑ
ΕΠΕΤΕΣΧΑΙΡΧΑΙΡΕΔΕΞΙΑΝΟΔΟΙΠΟΡ
ΛΕΙΜΩΝΑΣΤΕΙΕΡΟΥΣΚΑΙΑΛΣΕΑ
ΦΕΡΣΕΦΟΝΕΙΑΣ»
(IT)
«Ma quando l’anima lascia la luce del sole,
procedi diritto verso destra
tu che hai ben tenuto a mente tutti i (precetti).
Allègrati, tu che hai sofferto il patimento: tale non mai prima soffristi.
Da mortale sei divenuto un dio: capretto verso il latte ti lanciasti.
Allègrati, allègrati tu che procedi a destra
verso i prati sacri e i boschi
di Persefone.»
1. Di Mnemosine è questo sepolcro. Quando ti toccherà di morire
2. andrai alle case ben costrutte di Ade: c’è alla destra una fonte,
3. e accanto a essa un bianco cipresso diritto;
4. là scendendo si raffreddano le anime dei morti.
5. A questa fonte non andare neppure troppo vicino;
6. ma di fronte troverai fredda acqua che scorre
7. dalla palude di Mnemosine, e sopra stanno i custodi,
8. che ti chiederanno nel loro denso cuore
9. cosa vai cercando nelle tenebre di Ade rovinoso.
10. Di’ loro: sono figlio della Greve e di Cielo stellante,
11. sono riarso di sete e muoio; ma date, subito,
12. fedda acqua che scorre dalla palude di Mnemosine.
13. E davvero ti mostreranno benevolenza per volere del re di sotto terra;
14. e davvero ti lasceranno bere dalla palude di Mnemosine;
15. e infine farai molta strada, per la sacra via che percorrono
16. gloriosi anche gli altri iniziati e posseduti da Dioniso. (2)


(1) Wikipedia
(2) Traduzione di Giorgio Colli (in La sapienza greca, Milano, Adelphi, 2005 pp.173-5)