D’inverno, quando il prato è bianco,
per te questa canzone io canto –
In primavera, coi boschi verdeggianti,
te la spiegherò coi suoi significanti.
D’estate, con le giornate lunghe assai,
Questa canzone alfin capirai.
In autunno, quando le foglie cadono sul piano,
te la scrivi, con la penna pronta in mano.
Lewis Carroll, Through the Looking Glass and What Alice Found There, 1871.

Nel 25° giorno celtico del mese di Edrini, oggi 22 settembre, il Sole attraversa l’equatore celeste: un evento che segna la fine dell’estate per l’emisfero Nord, l’inizio della primavera nell’emisfero Sud e, con l’aumento dell’attività solare, l’avvio delle spettacolari aurore polari. “Equinozio” è una parola che deriva dalla lingua latina: significa “notte uguale” al giorno. Infatti, come per l’equinozio di primavera che cade a marzo, questa giornata prevede lo stesso numero di ore di luce e di buio, perché i raggi solari cadono perpendicolarmente all’asse di rotazione della Terra. In questo momento, sia l’emisfero settentrionale che quello meridionale vengono raggiunti dai raggi del Sole con la stessa inclinazione. Da oggi in avanti, per chi come noi vive nell’emisfero nord, le giornate inizieranno ad accorciarsi man mano che ci avviciniamo alla stagione invernale. 1 – 2 Tra il 21 e il 23 settembre cade l’Equinozio d’Autunno, celebrato come uno degli otto Sabbath sacri nelle tradizioni neo-pagane e Wicca in tutto il mondo. Questa ricorrenza celebra l’equilibrio tra la Luce e le Tenebre nella stagione fredda, ed è specularmente opposta alla festa di Ostara. L’Equinozio d’Autunno è anche la festa del Secondo Raccolto (dopo Lugnasadh, l’inizio del raccolto, e prima di Samhain, l’ultimo raccolto dell’anno).
Conosciuta come Meán Fómhair (Settembre) o Alban Elfed (La Luce sull’Acqua) tra i Druidi, dagli anni ’70 del secolo scorso è nota con il più semplice nome di Mabon, un termine coniato da Aidan Kelly (mago cerimoniale e seguace delle vie Wicca, fondatore del Nuovo Riformato Ortodosso Ordine della Golden Dawn, iniziato alla tradizione neo-pagana di Gardner e figura influente nella creazione della Congrega della Dea). 2
Tempo “delicato” questo, che scandiva un passaggio dove un equilibrio precedente veniva scosso e destrutturato per poi ri-fondarsi ogni anno nel medesimo periodo. Come tutti i trapassi da uno stato fisico e mentale a un altro veniva regolato da una serie di riti e comportamenti che rimanevano virtualmente invariati nel corso del tempo. A un livello se vogliamo banalmente antropologico e generico, le feste d’autunno (e i carnevali d’autunno) erano dominati da tematiche comuni a tutti i popoli e a diverse fasi dell’anno, e cioè festa, scatenamento di pulsioni diverse (felicità o tristezza), rovesciamento dei ruoli, processioni e riti al termine dei quali vi era consumazione dei frutti di stagione, il tutto accompagnato da una certa frenesia dovuto al temporaneo scollamento dei patti sociali, alla presenza percepita di uno o più dei che poteva scatenare estasi o timor panico. “L’ordine sociale tiene a bada un caos primordiale, che costituisce sia il suo avversario sia la fonte di ogni energia. Lo sforzo necessario per tenere a bada il disordine e mantenere l’ordine della società umana era destinato ad estenuarsi, qualora tale ordine non venisse periodicamente immerso nuovamente nelle energie primordiali del caos per riemergere con forza rinnovata.” 3. (..)
A Settembre, come in altri mesi del resto, questi rituali, diversamente controllati ed imbrigliati, prevedevano e disciplinavano che ruolo e che comportamento assumere, per evitare che le celebrazioni sconfinassero nell’”anarchia” e nel caos. Settembre è il mese della luce calante, del crepuscolo azzurrino che torna ad abbracciare il pomeriggio. Fa maturare i frutti, che in questo periodo dell’anno sono particolarmente dolci e attraenti, quasi lascivi. In questo senso Settembre può essere anche inteso come il mese della bramosia. I pomi maturano al punto giusto e sono gonfi di sole e di delizia. Ma questo trionfo, questa corsa alla perfezione vegetale e sensoriale non prosegue, anzi si arresta. ricordandoci che anche noi uomini siamo assoggettati alla maturazione e al raggrinzimento, e che anche la maturazione dell’individuo che trae linfa e beneficio dagli anni accumulati è destinata al dissolvimento e all’incedere graduale della senilità, proprio come l’enigmatica vegetazione alla quale eravamo segretamente, misteriosamente accordati. A settembre molti uomini raggiungono il picco di testosterone 5, presso la natura che immobile esplode e li fa esplodere. Tutt’attorno i fenomeni e le forze si intensificano. Una recente e minuziosa indagine paleontropologica che ha studiato i dipinti rupestri e resti di ossa, ha ravvisato che per i bovini che venivano cacciati nel paleolitico la stagione dell’accoppiamento si collocava vicino all’equinozio d’autunno. 4 Era quindi comprensibilmente, per questi cacciatori raccoglitori che dovevano la sussistenza a questi ed altri animali, un periodo sacro.
Fra gli antichi dei italici Vertumno era una divinità connessa con le trasformazioni del mondo vegetale e con il cambiamento delle stagioni, che ha molti tratti di rassomiglianza con Silvano e con Fauno, gli dei dei boschi e come loro ha la facoltà di trasformarsi. La leggenda degli amori di Vertumno e Pomona raccontava di come il dio per conquistare l’amore della dea avesse assunto innumerevoli sembianze. Anche Pomona era una divinità agricola, protettrice dei raccolti e in particolare degli alberi da frutto, di cui sembra esistesse anche una controparte maschile, Pomonus. La festa principale di Vertumno, chiamata talvolta Vertumnalia, si celebrava il 13 agosto, in occasione della maturazione dei frutti dell’autunno. mentre il mese di Pomona era settembre, in quanto i frutti maturi venivano raccolti.
Per noi che siamo ormai scollegati da questi ritmi interni e nascosti Settembre sembra offrire un banchetto senza fine, anche materialmente, sulle tavole apparecchiate all’aperto nelle ore più calde, dove ci si scalda le ossa senza sudare e si beve di più . La terra incomincia a raffreddarsi e la radiazione solare diminuisce. L’aria è cristallina e getta una luce più vera che illumina i dettagli e rivela una accentuata percezione della realtà. L’inizio, per quanto simbolico, di un nuovo anno fa riflettere anche su di sè e della riflessione porta anche i turbamenti. Dal punto di vista neurovegetativo il metabolismo cambia, così come i cicli giorno-notte e la secrezioni di melatonina. E noi ci aggiriamo un po’ smarriti, percependo in maniera più o meno inconscia le fasi calanti della terra e della vegetazione, dovendo affrontare il cambiamento da soli.

- Quotidiano on line “L’impronta”, Ed. dell’Aquila
- La stella a otto punte: https://lastellaaottopunte.wordpress.com/2018/09/18/mabon-la-festa-del-ringraziamento-delle-streghe/ di Yuri Abietti
- Corriere della Sera: https://www.corriere.it/tecnologia/21_settembre_22/autunno-2021-l-inizio-l-equinozio-oggi-22-settembre-cosa-significa-4ff11968-1aee-11ec-8604-8b77798ec285.shtml?refresh_ce
- “Le porte dell’anno – Cerimonie stagionali e mascherate animali” di Enrico Comba e Margherita Amateis https://books.openedition.org/aaccademia/5409
- Seasonal Variation of Testosterone and Waist to Hip Ratio in Men: The Tromsø Study https://academic.oup.com/jcem/article/88/7/3099/2845254